2009/2010
2019/2020
2019/2020
DIECI ANNI DI LABORATORIO DRAMMANTICO
Nell'anno scolastico 2019/2020 il laboratorio Drammantico del liceo classico “Ugo Foscolo” è giunto al decimo anno della sua attività.
Dieci anni, in cui giovani allievi si sono confrontati con la potenza espressiva della drammaturgia antica, attraverso le opere dei poeti tragici e comici, greci e latini.
Il laboratorio teatrale è stato per i giovani attori un luogo d’incontro, di comunicazione e confronto, di educazione e crescita umana, un teatro appunto, dove con mirabile passione, grande spirito di condivisione e collaborazione, hanno imparato ad osservare e ad osservarsi guidati da un atteggiamento critico, sempre creativo e gioioso.
Il teatro insegna ad ascoltare e disporsi all’altro attraverso un percorso in cui ciascuna tappa è continuamente approdo e punto di partenza per una nuova ricerca; si nutre di un tempo che non è quello oggettivo e misurabile, ma è il tempo personale dell’ascolto di sé e degli altri, dello sperimentarsi nelle emozioni, del recupero di spazi di autonomia del pensiero.
Dieci anni fa nacque nel liceo l’idea di aprire un Laboratorio teatrale che curasse l’allestimento dei testi della drammaturgia classica. La proposta di leggere alcuni passi di una tragedia euripidea in Aula magna con un piccolo allestimento di fortuna, con gli oggetti del quotidiano e in due settimane o poco più di prove, fu accolta con incredibile entusiasmo da un gruppo di ragazzi animati da amore per il mondo del teatro. Quell’esperienza fu la scoperta, oltre che di una nuova metodologia e strategia didattica, dell’Arte e della Bellezza.
Fu l’inizio di un folle volo.
In dieci anni il laboratorio teatrale Drammantico, divenuto nel tempo indirizzo di studio, ha avvicinato gli studenti al teatro antico, ad una forma di teatro di parola che diventa espressione libera ed irriverente nella commedia, puro lirismo nella tragedia, sperimentando di ogni linguaggio la possibile resa performativa.
Anni di emozioni indescrivibili per chi ha potuto assistere ad una sacra ritualità.
A tutti i giovani attori
nella mia memoria tante volte tanti
dentro questa storia non vi conto più
va un pensiero di gratitudine.
Dieci anni, in cui giovani allievi si sono confrontati con la potenza espressiva della drammaturgia antica, attraverso le opere dei poeti tragici e comici, greci e latini.
Il laboratorio teatrale è stato per i giovani attori un luogo d’incontro, di comunicazione e confronto, di educazione e crescita umana, un teatro appunto, dove con mirabile passione, grande spirito di condivisione e collaborazione, hanno imparato ad osservare e ad osservarsi guidati da un atteggiamento critico, sempre creativo e gioioso.
Il teatro insegna ad ascoltare e disporsi all’altro attraverso un percorso in cui ciascuna tappa è continuamente approdo e punto di partenza per una nuova ricerca; si nutre di un tempo che non è quello oggettivo e misurabile, ma è il tempo personale dell’ascolto di sé e degli altri, dello sperimentarsi nelle emozioni, del recupero di spazi di autonomia del pensiero.
Dieci anni fa nacque nel liceo l’idea di aprire un Laboratorio teatrale che curasse l’allestimento dei testi della drammaturgia classica. La proposta di leggere alcuni passi di una tragedia euripidea in Aula magna con un piccolo allestimento di fortuna, con gli oggetti del quotidiano e in due settimane o poco più di prove, fu accolta con incredibile entusiasmo da un gruppo di ragazzi animati da amore per il mondo del teatro. Quell’esperienza fu la scoperta, oltre che di una nuova metodologia e strategia didattica, dell’Arte e della Bellezza.
Fu l’inizio di un folle volo.
In dieci anni il laboratorio teatrale Drammantico, divenuto nel tempo indirizzo di studio, ha avvicinato gli studenti al teatro antico, ad una forma di teatro di parola che diventa espressione libera ed irriverente nella commedia, puro lirismo nella tragedia, sperimentando di ogni linguaggio la possibile resa performativa.
Anni di emozioni indescrivibili per chi ha potuto assistere ad una sacra ritualità.
A tutti i giovani attori
nella mia memoria tante volte tanti
dentro questa storia non vi conto più
va un pensiero di gratitudine.
Marcella Petrucci